Il 23 luglio ultimo scorso è morta Amy Jade Winehouse aveva 27 anni.
E’ stata trovata morta nel suo appartamento a Londra.
Ufficialmente un mix di alcool e farmaci, una overdose qualcuno sostiene.
La cantante oltre che per la sua stupenda voce e il talento, era nota anche per la sua eccentricità, ma quello che l’ha tradita è stata la sua vita convulsa e spericolata: depressione, alcolismo e abuso di stupefacenti e un marito sbagliato.
Quello che è successo è stato la conseguenza di tutto ciò.
Una voce inconfondibile, ricorda Janis Joplin e anche un po’ la nostra Giusy Ferreri, le sue interpretazioni coadiuvate anche a livello di scenografia da una band eccezionale si rifanno al rhythm and blues degli anni ’70, con qualche “spruzzata” di jazz e di rock .
Il suo brano più famoso (Back to Black tratto dall’omonimo album) ha venduto milioni di copie eccolo in una “sofisticata” esecuzione:
Back to Back
Non ho lasciato tempo ai rimpianti, lui si è tenuto il cazzo bagnato, con la sua vecchia scommessa sicura.
Io e la mia testa alta con le mie lacrime asciutte, vado avanti senza di lui.
Sei tornato da ciò che conoscevi, così lontano da quello che abbiamo passato.
Io ho percorso una strada dissestata e le mie probabilità sono sfavorevoli, tornerò al lutto.
Ci siamo detti addio solo a parole e sono morta cento volte, tu torni da lei e io torno da … io torno da noi.
Ti amo tanto, non è abbastanza : tu ami sniffare e io amo fumare.
La vita è come una canna e io sono come un piccolo centesimo che rotola su per il muro.
Ci siamo detti addio solo a parole e sono morta cento volte, tu torni da lei e io torno al black..black ….
Altri brani di questo album che mi sono piaciuti:
Love is a losing game
Per te ero una fiamma, L’amore è un gioco perdente. Cinque storie e fuoco appena sei arrivato. L’amore è un gioco perdente, perché vorrei non aver mai giocato?
[…] So che sei un uomo che ama il gioco d’azzardo, ma l’amore è una mano perdente. […] L’amore è un destino rassegnato e i ricordi rovinano la mia mente… L’amore è un gioco perdente.
You know I’m no good
Ti ho incontrato al piano inferiore del bar, ti sei alzato le maniche della tua t-shirt e hai detto “cosa hai fatto con lui oggi?”.
Mi hai fiutato come fossi una del Tanqueray (fabbrica di Gin di Londra) perché sei il mio ragazzo, il mio partner, dammi la tua sedia e vola da quando sarò fuori dalla porta, piangi come se fossi Roger Moore, ho tradito me stessa, come sapevo che l’avrei fatto.
ti ho detto che avevo dei problemi, sai che non sono brava.
Al piano di sopra a letto con il mio ex ragazzo, lui è venuto, ma io non riecso a provare piacere perché penso a te nell’abbraccio finale.[…] Corro fuori per incontrarti e mi dici:” quando ci sposeremo?”, Perché non sei amareggiato?. “Lui non ci sarà più tra i piedi”…
Cantava la sua fragilità, il suo disagio esistenziale, la sua debolezza, che con le canzoni non è riuscita a togliersi di dosso. Per lei non solo l’amore è stato un “losing game”, ma purtroppo anche la vita.
Tra i vari commenti nel web questo mi è piaciuto:
“Un angelo maledetto Amy, con un talento divino e ora tragicamente perduto … riposa in pace anima fragile, ora sei finalmente libera.
A noi resta l’incanto breve e intenso della tua voce magica … per sempre.”