Ora dopo alcuni mesi dall’inizio della pandemia e con qualche conoscenza in più, possiamo provare a identificare le cause di questo tragico evento, prendendo in considerazione le ipotesi di cui si è sentito maggiormente parlare:
- L’ipotesi biologica è quella che da sempre ha contraddistinto l’evoluzione degli esseri viventi sulla terra, dai primi semplici organismi simili ai batteri apparsi sulla terra 3,5 milioni di anni fa, fino all’uomo.
Una guerra ancora in atto di tutti contro tutti e tra i contendenti non possiamo non inserire anche l’uomo e i virus.
- L’ipotesi teologica è sostenuta dai profeti di sventura che utilizzano a proprio uso e consumo alcuni passi biblici che potrebbero far alludere a una crisi come quella del coronavirus estrapolandoli dal contesto per applicarli alla realtà attuale per proclamare che la pandemia che stiamo vivendo è un castigo di Dio contro un mondo peccatore. Sullo stesso piano, accanto a questi sedicenti profeti , ci sono i moralisti del «te l’avevo detto», che anche loro hanno setacciato le sacre scritture in cerca di testi che consentano di predicare con autorità le loro convinzioni. Sia i profeti di sventura che i moralisti sono convinti che la crisi Covid-19 rientri in un modello biblico di castigo o di rimprovero divino.
- L’ipotesi politica è quella che parla di laboratori stranieri che producono e diffondono virus, che nega il salto di specie del virus da animale a uomo e le cause ambientali. Si nascondono i numeri della pandemia, si diffondo comunicati creati ad arte con notizie vere contenenti notizie false attraverso delle vere e proprie macchine da guerra. Tutto questo per avere un riscontro politico o un vantaggio economico, USA e Brasile ne sanno qualcosa, ma anche a casa nostra non si scherza (mascherina no, mascherina si, a seconda di come tira il vento dei consensi).
- L’ipotesi del complotto si è diffusa in tutto il mondo attraverso i social-networks più velocemente ancora della pandemia stessa. Sono le reti 5G, Bill Gates, la Big Pharma, Anthony Fauci e la creazione in laboratorio da parte di scienziati cinesi del virus, ad essere visti come i responsabili della pandemia con lo scopo di “tenerci sotto controllo”. Anche il Papa è stato più volte tirato in ballo.
Viren Swami, un professore di psicologia sociale presso l’Anglia Ruskin University, nel Regno Unito, spiega in una intervista, la psicologia che si cela dietro queste teorie del complotto e al fatto che le persone ci credano: “far cambiare idea a chi crede in un complotto è praticamente impossibile: specialmente se si tratta di una persona che ci crede in modo irriducibile. Solitamente rifiutano qualsiasi prova che non si adatti perfettamente alla loro visione del mondo, e accettano esclusivamente prove che confermano le loro convinzioni preesistenti. Rifiuteranno qualsiasi cosa io dica sostenendo che anche io faccio parte del complotto. La pongono in maniera tale da rendere impossibile un dibattito. Entrano in uno stato mentale in cui credono che le persone che compiono cattive azioni siano intrinsecamente malvagie, e non conviene avere un dibattito con una persona cattiva; si deve invece sconfiggere il male”.
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Assieme ai sostenitori del complotto aggiungerei anche i negazionisti, che fingono di non aver visto la sfilata delle bare a Bergamo e le fosse comuni non solo in Brasile, ma anche a New York (VEDI), riempite di cadaveri, negando che tutto questo sia avvenuto, dimostrando disprezzo per i morti e per il personale medico che ha perso la vita per assisterli.
Nella mia analisi escluderei (senza far torto ai credenti) l’ipotesi teologica.
Alle ipotesi politiche e del complotto non voglio aggiungere altro a quanto si è già scritto, parlato e “conferenziato”, troppe fake-news e pochi dati scientifici (ci penserà la storia a fare chiarezza).
Analizzerei solo gli aspetti biologici ed ecologici che raggrupperei in una sola ipotesi quella ambientale.
Al centro di tutto la terra!
David Quammmen, divulgatore scientifico già nel 2013 nel suo libro, “Spillover” ha descritto in maniera dettagliata il “salto di specie” dei virus da animali all’uomo (le zoonosi), anticipando quello che purtroppo è accaduto con la pandemia del Covid-19. Non è stata una profezia, ma il risultato di una accurata riflessione basata su dati scientifici.
In una conferenza nell’aprile del 2013 Quammen elenca le maggiori epidemie causate da virus trasmssi da animali che hanno colpito l’uomo, dal Machupo in Bolivia nel 1961, Marburg in Africa nel 1967, l’Ebola nel 1976, L’HIV nel 1981, l’Hanta in america nel 1993, l’Hendra in Australia nel 1994, l’Aviaria a Hong Kong nel 1997, il Nipah in Malesia nel 1998, il West Nile a New York nel 1999, la SARS in Cina nel 2003, fino al Covid-19 del 2020, ricordandoci che:
“esiste un legame tra l’uomo e le altre specie e uno degli aspetti più importanti che ci lega a loro è appunto la malattia. Le malattie umane e quelle animali sono le stesse e riconfermano l’antica verità darwiniana, probabilmente la più cruda, noi esseri umani siamo animali e facciamo parte della natura e non siamo né distanti, né superiori ad essa“.
- La deforestazione, l’intrusione umana in numero sempre maggiori di ecosistemi vergini è la causa della distruzione degli habitat per migliaia di specie di animali e vegetali.
- Gli animali selvatici possono essere portatori di virus sconosciuti, se l’uomo invade il loro habitat aumenta l’esposizione a tali virus.
- Negli ultimi 100 anni la temperatura media del pianeta e aumentata di 1,5 gradi ed il conseguente surriscaldamento globale causa la desertificazione delle aree temperate e lo scioglimento dei ghiacci, molte specie animali sono costrette a cambiare habitat, lo scioglimento dei ghiacciai potrebbe liberare virus sconosciuti sepolti da migliaia di anni.
- Alcuni ricercatori di Harvard hanno pubblicato uno studio sull’inquinamento dell’aria nelle zone fortemente urbanizzate dove la presenza di polveri sottili PM 2,5 è maggiore, confermando un maggiore possibilità di contrarre il virus e di contrarlo in una forma più aggressiva.
Non è possibile scindere l’aggressione del virus verso l’uomo dalla crisi ambientale nella quale si trova il nostro pianeta.
E il futuro ?
Per quanto riguarda il Covid-19 penso che in qualche modo, prima o poi, ce la caveremo, ma per i problemi ambientali che ritengo (e non solo io) la causa di queste e delle prossime epidemie sono pessimista.
Come possiamo porre fine al riscaldamento globale, quando gli Stati Uniti, il paese che aspira a esportare il suo esempio di democrazia, nega il riscaldamento globale e le sue conseguenze?
Già nel 2015 anni James Inhofe, senatore repubblicano dell’Oklahoma, negò durante un’assemblea del Senato ogni ipotesi di riscaldamento portando in aula una palla di neve la soppesò e disse: “Fuori c’è la neve, quindi non c’è alcun riscaldamento globale in atto”. VEDI IL VIDEO
Nel 2019 Donald Trump confermò la sua decisione di uscire dall’accordo di Parigi ribadendo il suo scetticismo verso l’emergenza climatica e verso l’impatto dell’uomo sul surriscaldamento dell’atmosfera terrestre, definendo l’accordo di Parigi: “un ostacolo allo sviluppo dell’economia, troppo costoso per le imprese americane e un fattore di rischio per migliaia di posti di lavoro nei settori ritenuti inquinanti”. VEDI IL VIDEO
Cina, Russia e molti altri paesi dove la libertà e la democrazia sono un tabù, stanno facendo orecchie da mercante sui problemi riguardanti il cambiamento climatico, hanno altro da pensare, i loro problemi son ben altri …
Come porre fine alle immense deforestazioni in Brasile quando il loro presidente dice che sono cose di poco conto?
E il futuro ?
Basteranno i ragazzini capitanati da Greta Thunder a salvare il mondo?
“Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia […] ci state deludendo, ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento, gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai […] il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no “: è quanto ha detto, in lacrime, la 16enne attivista svedese, parlando al summit sul clima in corso all’ONU ai leader mondiali presenti.
Dispiace manifestare il mio pessimismo a questi giovani trainati da una ragazzina così risoluta e coraggiosa.
Più dei numerosissimi commenti negativi e stupidi ai video dei suoi discorsi pubblicati in rete, mi fanno paura le persone che applaudono durante le sue conferenze, perché saranno i governi che loro rappresentano nella sede ONU a tradire le aspettative di questi giovani.
Riuscirà l’appello del Papa a smuovere le coscienze dei credenti verso un maggior rispetto dell’ambiente?
Nel video seguente si rivolge, forse per la prima volta, ai credenti e non credenti invitando tutti ad un nuovo stile di vita liberi dalla schiavitù del consumismo.
Nella sua enciclica LAUDATO SI’ del 2015 Papa Francesco, pur con una impronta religiosa, ci propone una visione completa e accurata dei problemi ambientali ed etici che minano la sopravvivenza del pianeta terra, un capitolo dell’enciclica che tutti coloro che hanno a cuore la sorte del pianeta dovrebbero leggere e farci una riflessone. Leggi il capitolo “1”
Solo una educazione della coscienza etica e morale di tutto il mondo potrà salvare le prossime generazioni da pandemie e da sconvolgimenti ambientali.
Ma parlare di salvaguardia ambientale, di etica, e di morale a popolazioni il cui unico problema è sopravvivere alla fame, alle carestie, alle guerre, alle malattie tra le quali ora anche Covid-19, mi sembra ingiusto.
Saremo in grado di smettere di fare guerre e produrre armi, impiegando le immense risorse economiche utilizzate per tutela dell’ambiente e dell’uomo?
Saremo in grado di dare da mangiare a tutte le persone che stanno morendo di fame?
Saremo in grado di dare una vita dignitosa a tutti gli esseri umani?
Ecco, se riusciamo a fare anche metà di questo allora possiamo iniziare a parlare di una educazione della coscienza e sperare che l’essere umano (non post-umano) sopravviva ancora per molte generazioni.
bellissimo