Friedrich Engels

Friedrich Engels (1820 – 1895) fu il fondatore assieme a Karl Marx del marxismo classico e del socialismo scientifico.
Oltre che un filosofo e sociologo fu anche un imprenditore, figlio di un proprietario di grandi fabbriche tessili nel Regno Unito e Prussia, fu amico e collaboratore di Marx, con cui scrisse diversi lavori tra cui il Manifesto del Partito Comunista di cui abbiamo già parlato.
Engels ebbe un ruolo fondamentale per la nascita del marxismo e dei movimenti comunisti, socialisti e operai.
Engels nacque a Barmen da una famiglia benestante, nella Renania settentrionale uno dei più importanti centri industriali tedeschi.
Il padre, proprietario di filande di cotone, molto religioso, contrario ad ogni forma di vita mondana e di divulgazione della cultura, non gli permise di terminare il liceo preferendo farlo lavorare a Brema nel proprio ufficio commerciale.
Brema a quei tempo era una città libera e culturalmente vivace dove Engels, oltre al lavoro seguì la vita politica, studiò musica e scrisse poesie.
In quel periodo la corrente filosofica che attraeva maggiormente i giovani spiriti liberali tedeschi era quella della sinistra hegeliana, alla quale Engels aderì senza indugio.
Nel 1839, non ancora diciannovenne pubblica un articolo nel quale descrisse le miserabili condizioni di vita degli operai della propria regione: “Questo lavoro compiuto in stanze basse, nelle quali gli operai respirano più vapore di carbone e polvere che ossigeno e per lo più sin dall’età di sei anni, è destinato a toglier loro la forza e la gioia di vivere. Questa è l’attività dei pietisti nel Wuppertal; è incomprensibile che tutto questo possa accadere nel nostro tempo, ma sembra che anche lo scoglio dell’antico oscurantismo non possa più reggere di fronte alla tempestosa corrente del tempo”. [Wikipedia]
In questo articolo è evidente la critica alla religione del padre, il pietismo, dal quale prese le distanze rimanendo però credente.
Engels ebbe un grande entusiasmo per le idee democratiche nate dalla rivoluzione francese: “Queste idee non hanno un carattere demagogico o anticristiano, com’è stato rimproverato, ma si fondano sul diritto naturale di ciascun uomo”.
Nel 1841 scrisse alcuni articoli sul giornale tedesco Telegraph sulla guerra di liberazione tedesca combattuta contro Napoleone, nella quale riconobbe i vantaggi della dominazione napoleonica in Germania, tra cui l’adozione di un codice civile più moderno e l’emancipazione degli ebrei, mentre criticò invece la scuola storica tedesca del diritto, legata ancora alla normativa delle corporazioni medievali.
Alla fine del 1842, terminato il servizio militare si trasferisce in Inghilterra per occuparsi dell’azienda del padre, continuando ad inviare ai giornali tedeschi con cui collaborava, articoli sulla situazione sociale inglese, nei quali considerava inevitabile una ribellione contro l’aristocrazia nobiliare e industriale inglese, la situazione economica del proletariato poteva migliorare con una rivoluzione, non politica, ma sociale.
In questo periodo, Engels incontrò l’operaia Mary Burns con la quale instaurò una relazione sentimentale, ma non si sposarono mai, fu proprio la donna a guidare il filosofo tra la classe operaia, svolgendo un ruolo fondamentale nella sua futura carriera.
Mary morì nel 1863 all’età di 41 anni, Engels dopo al sua morte, iniziò una relazione con la sorella di Mary, Lydia Burns che sposò solo nel 1878 quando lei stava per morire.
In questo periodo le analisi e gli scritti di Engels sulla transitorietà dei fenomeni sociali, si avvicinarono al pensiero di Marx formalizzando il suo passaggio dall’idealismo al materialismo ed infine al comunismo.
Questo soggiorno in Inghilterra dove Engels studiò la situazione sociale e la condizione della classe operaia, fu basilare per la sua formazione politica e ideologica: le analisi e gli scritti di Engels sulla transitorietà dei fenomeni sociali, si avvicinarono al pensiero di Marx formalizzando così il suo passaggio dall’idealismo al materialismo ed infine al comunismo.
Nel 1844 Engels tornò in Germania, durante il viaggio si fermò a Parigi dove incontrò Marx per la seconda volta.
Nel primo incontro avvenuto qualche anno prima, durante il quale non ci fu una grande convergenza tra le loro teorie, ma ora, dopo il soggiorno inglese, tutte le teorie di Engels erano allineate con quelle di Marx, iniziò così una collaborazione e una fraterna amicizia che durò fino alla morte di Marx.
Dopo l’espulsione di Marx dalla Francia, nel 1845 Engels lo incontrò a Bruxelles per sviluppare nei particolari la concezione materialistica della storia, che Marx aveva già elaborato.
Nel 1847, si svolse a Londra il congresso della Lega dei Comunisti, durante il quale Marx e Engels ebbero l’incarico di redigere un manifesto del loro partito, che nell’anno successivo fu presentato con il nome Manifesto del Partito Comunista del quale abbiamo già parlato nel capitolo dedicato a Karl Marx.
Durante i moti rivoluzionari del 1848 che coinvolsero gran parte dell’Europa occidentale, Engels si trasferì, a causa di diverse espulsioni, a Parigi, a Bruxelles, a Berna, a Colonia ed infine a Genova dove nel 1849 si imbarcò per Londra.
Dal novembre 1850 Engels visse nuovamente a Manchester lavorando nell’azienda paterna, aiutò anche economicamente Marx che si dedicava pressoché esclusivamente agli studi economici preparando la sua futura opera maggiore: Il Capitale.
Engels in questi anni studiò fisica e scienze naturali oltre che diverse lingue straniere, seguendo allo stesso tempo le vicende politiche contemporanee, rimanendo sempre in contatto con Marx.
Nel 1870 dopo aver lasciato l’amministrazione dell’azienda del padre si trasferì da Manchester a Londra nello stesso quartiere dove abitava Marx.
Dopo la morte di Karl Marx, avvenuta nel 1883, il compito più importante e gravoso per Engels fu mettere insieme e pubblicare i manoscritti lasciati dal suo grande amico Marx che dovevano concludere la sua opera più importante.
Fu un lavoro molto lungo e gravoso, le pagine dei manoscritti erano migliaia ed Engels era l’unico in grado di decifrare la scrittura di Marx.
Engels, aiutato da un segretario riuscirsi a pubblicare il secondo volume due anni dopo la morte di Marx, il terzo volume fu pubblicato nel 1887, ma non fu in grado di pubblicare il quarto volume che fu pubblicato dopo la sua morte.
Nei suo vari scritti riguardo la religione, Engels cercò di conciliare sempre la ragione con il sentimento per giungere a un rinnovamento della coscienza religiosa, cioè “credere con il cuore”, mantenendo sempre un atteggiamento critico che respinga ciò che non è accettabile dalla ragione.
Per quanto riguarda il tema dell’Essere, un tema che attraversa ancora adesso la storia della filosofia, scrisse tra l’altro: “se noi parliamo dell’essere, e semplicemente dell’essere, l’unità (della realtà) può consistere solo nel fatto che tutti gli oggetti di cui si tratta sono ed esistono. Essi sono raccolti nell’unità di quest’essere e in nessun’altra”. [Wikipedia]
Una volta constatato l’esistenza della realtà delle cose, dimostrata da uno sviluppo lungo e laborioso della filosofia e delle scienze naturali, ne osserviamo le differenze e anche tutto ciò che hanno in comune.
Il loro esistere sta nella loro materialità, le cui forme sono lo spazio e il tempo: “un essere fuori dal tempo è un assurdo altrettanto grande quanto un essere fuori dello spazio”. [Wikipedia]
Per Engels, il modo di esistere della materia è il movimento. Non può esistere materia senza movimento che può essere un moto nello spazio o un moto molecolare (diffusione) o la stessa vita organica.
Ogni stato di quiete o di equilibrio è solo relativo: “la materia senza movimento è altrettanto impensabile quanto movimento senza materia. Il movimento è perciò altrettanto “increabile” e indistruttibile quanto la materia stessa”. [Wikipedia]
La Dialettica era per Engels ”la forma di pensiero più importante, perché essa sola poteva offrire le analogie e i metodi per comprendere i processi di sviluppo della natura”.
La struttura dialettica deve appartenere anche alla natura, altrimenti vi sarebbe un dualismo fra pensiero e realtà e l’azione umana sarebbe completamente inefficace e non praticabile.
Come per Marx, anche per Engels l’ideologia era una falsa coscienza in quanto l’ideologo si immagina illusorie forze derivanti solo dal pensiero, che può essere tanto il suo quanto quello di altri.
L’ideologo lavora solo con il puro materiale intellettivo e senza accorgersene, crede che sia prodotto dal pensiero, senza preoccuparsi di andare in cerca di un’origine diversa, autonoma dal suo pensiero, in questo modo, tutto ciò ritiene evidente per sé, gli appare anche fondato nella realtà.
Molte forme di dottrine politiche, giuridiche, filosofiche e teologiche si sono accumulate da generazioni lontane fino ad acquisire l’apparenza di fatti reali, ma è solo il risultato di un semplice processo intellettivo.
Anche sulla società degli Stati Uniti d’America, Engels dedicò delle forti critiche mettendo in evidenza come il potere dello Stato si sia reso presto indipendente dalla nuova società della quale doveva inizialmente essere uno strumento: “Qui non esiste dinastia, non nobiltà, non esercito permanente, all’infuori di un manipolo di uomini per la vigilanza degli Indiani, non burocrazia con impieghi stabili o diritto alla pensione. E tuttavia ci sono due grandi bande di speculatori politici che entrano in possesso del potere, alternativamente, e lo sfruttano con i mezzi più corrotti e ai più corrotti fini; e la nazione è impotente contro questi due grandi cartelli di politicanti che si presumono al suo servizio ma in realtà la dominano e la saccheggiano”. [Wikipedia]
A Londra nell’agosto del 1895, malato di un cancro alla gola, morì.
Secondo le sue volontà il corpo viene cremato e le ceneri disperse al largo della cittadina di Eastbourne, nel sud dell’Inghilterra, il suo luogo di vacanza preferito.
Da tutta l’Europa vennero a rendergli omaggio i delegati dei partiti socialisti, mentre i comunisti russi gli dedicarono la città di Pokrovsk, chiamata negli anni successivi Ėngel’s.

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