In questo periodo di isolamento forzato mi sembra di vivere in un sogno, uno di quei sogni che faccio spesso: situazioni difficili e drammatiche in scenari irreali e “grigi e umidi” tipo Blade Runner: “qualcuno mi vuole prendere, scappo e mi nascondo, a volte invece mi trovo solo a cercare qualcosa (o qualcuno?) in un mondo irreale dove è tutto fermo e non c’è nessuno…” Poi il sogno svanisce e al risveglio mi ritrovo, come sempre, nella “normalità”.
Se quello che stiamo vivendo adesso fosse un sogno, sappiamo che al risveglio, ci troveremo in un mondo diverso, quanto diverso?
Ipotesi 1: 😥
Quello che succederà dopo il Coronavirus è già stato scritto, ed è stato scritto da noi: “raccogli quello che hai seminato”. (Legge della natura)
Semina una idea e raccoglierai un’azione, semina un’azione e raccoglierai una consuetudine, semina una consuetudine e raccoglierai una mentalità, semina una mentalità e raccoglierai il tuo destino. (Legge del Karma)
Come tutte le storie per finire bene deve cominciare male e l’inizio di questa storia è la fine dell’umanità che conosciamo e siccome questa è una eccezione non finirà bene.
Il Coronavirus ha avuto il disgraziato compito di accendere la miccia per far esplodere quella polvere da sparo che l’essere umano (o disumano ?) ha accumulato in se stessa.
L’enorme ricchezza creata della finanza con azioni speculative inimmaginabili si sgretolerà, portando con se gran parte dell’economia reale: le aziende chiuderanno, le persone perderanno il proprio posto di lavoro, i soldi perderanno valore, le merci scarseggeranno…
Ci saranno rivolte locali in tutti i paesi, ognuno lotterà per portare a casa un pezzo di pane per la propria famiglia.
Il potere della forza sovrasterà la vecchia logica del denaro, la violenza entrerà nelle strade, nelle famiglie, dentro di noi. Nulla sarà più come prima, la guerra civile mondiale distruggerà tutto.
Ipotesi 2 :🙂
Anche in questo caso la storia inizia male, la pandemia sta mettendo in ginocchio l’economia mondiale e non tutti i paesi stanno reagendo in fretta e con determinazione come in Cina, però finisce bene.
Questa tempesta passerà, l’umanità sopravviverà, ma vivrà in un mondo diverso.
Tra privacy e salute, per sconfiggere questa pandemia, la gente sceglierà la salute accettando che tutti i nostri movimenti vengano tracciati attraverso i nostri smartphone, per controllare con chi siamo stati in contatto in caso di positività al virus.
A livello governativo la solidarietà globale sconfiggerà l’attuale isolamento nazionalista.
La gente si fiderà dei dati scientifici, dei media e delle autorità pubbliche, invece che dei politici complottisti, egoisti e irresponsabili, che con le proprie decisioni hanno peggiorato la situazione in molti paesi.
Finalmente i vari paesi capiranno, che nessuno si salverà da solo e che la cooperazione globale, sia a livello medico/scientifico, che economico e di risorse umane, sarà l’unica opzione per sconfiggere questo virus e prepararci per tutte le epidemie e crisi dei tempi a venire.
In un articolo apparso sul Finacial Time del 20/03/2020 Yuval Noah Harari affronta questo problema.
Leggi I’articolo tradotto in italiano , che sarà pubblicato sul prossimo numero dell’edizione italiana de L’internazionale.
Yuval Noah Harari è uno storico, saggista e professore universitario israeliano nato nel 1976.
In uno dei suoi libri più famosi è intitolato “Da animali a dèi. Breve storia dell’umanità” tradotto in 30 lingue, esamina l’intero sviluppo della storia umana, dall’evoluzione dell’Homo sapiens nell’Età della pietra fino alla rivoluzione politica e a quella tecnologica del XXI secolo.
Questo libro è diventato un best seller e ha generato molto interesse sia nella comunità accademica che tra il pubblico generale, facendo presto diventare Harari una celebrità.
Il suo libro successivo, “Homo Deus. Breve storia del futuro”, (che mi accingo a leggere) è stato pubblicato in ebraico nel 2015 ed è uscito in inglese nel settembre 2016 e successivamente in Italiano: esplora progetti, sogni e incubi che modelleranno il XXI secolo, dal superamento della morte alla creazione della vita artificiale.
Sono due ipotesi estreme, tra le due, si può pensare alla cessione di libertà in cambio di sicurezza, intendendo quella sanitaria ma anche sociale, economica, ecc., però io ne intravedo un’altra. Prima di riuscire a tracciare tutti noi, si troverà una cura, prima del vaccino tra un anno. La cura, anche se sarà disponibile subito per tutti, sarà appannaggio immediato solo di quegli stati che potranno produrla. Ci sarà quindi ancora un mondo diviso. Le economie finanziarie non crolleranno perciò tutte, e alcuni politici complottisti ed irresponsabili sopravviveranno e faranno altri danni, a meno che non siano contagiati anche loro o loro familiari. Però in linea assolutamente teorica, se tutti i “poveri” moriranno, i rimasti non dimenticheranno e allora forse sì che saremo pronti per un mondo nuovo.
Apprezzo la tua riflessione, non sono d’accordo con te sulla ipotesi “teorica”, se i “poveri” moriranno, resteranno solo i ricchi e la storia, anche la più recente, ci ha insegnato che i ricchi (e i potenti) hanno la memoria molto corta …
Mah, propendo piu per la seconda ipotesi, sarà applicata in maniera piu morbida.