L’Italia è il maggiore esportatore europeo di armamenti al regime di Gheddafi.
I Rapporti dell’Unione europea sulle esportazioni di materiali e sistemi militari (qui l’ultimo rapporto e un’analisi) certificano che nel biennio 2008-2009 l’Italia ha autorizzato alle proprie ditte l’invio di armamenti alla Libia per oltre 205 milioni di euro che ricoprono più di un terzo (il 34,5%) di tutte le autorizzazioni rilasciate dall’UE (circa 595 milioni di euro).
Ora che in questi giorni le milizie del colonnello Gheddafi sparano sulla folla, l’Italia si guarda bene dal dichiarare una sospensione temporanea dei rifornimenti di armi a Gheddafi, come hanno fatto, anche nei confronti di Egitto e Bahrain le principali cancellerie europee.
Maggiori dettagli da Unimondo.org.
Un ministro degli esteri che non sa schierarsi, che aspetta ordini dal nostro “sultano” o ancora peggio, che aspetta il vincitore per farsi un’opinione, come ai tempi del caso Emergency, quanto le dichiarazione di Frattini mi fecero ( e non solo a me) vomitare (leggi il mio precedente articolo).
Avrei preferito dal governo italiano una presa di posizione sulla questione Libica più decisa, avrei preferito sentire: “noi stiamo con Gheddafi, perché i rivoltosi non sono altro che un banda di integralisti islamici”.
No, meglio aspettare e se poi vincono gli “indiani” e noi ci siamo messi con i “cowboy”?
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Ma pensa te! E ovviamente questa notizia non passa nei TG, vero?
Mi vengono in mente anche le motovedette regalate a Geddafi, che poi sono servite per sparare ai nostri poveri pescatori. Povera Italia…