Sabato scorso 20 febbraio 2010, attraversando il passaggio a livello sulla linea ferroviaria Verona-Mantova in via Cadellora località Alpo di Villafranca VR, ho notato della polvere bianca sui binari, quella polvere che di solito si butta sulla strada per coprire le macchie di sangue quando succede un incidente.
Qualcuno si è buttato sotto il treno ho pensato e purtroppo così è stato.
Ecco lo scarno comunicato di FS News:
“Verona, 19 febbraio 2010 – A causa di un investimento mortale, probabile suicidio, tra la zona di Dossobuono e Villa Franca, la circolazione dei treni sulla linea Verona – Mantova è interrotta dalle 18 di questo pomeriggio.
Si attende il nulla osta dell’Autorità giudiziaria per il ripristino del regolare servizio”
Nel cercare su internet notizie di questa tragedia ho scoperto che qualche giorno prima il corpo straziato di un giovane di 22 anni, è stato trovato riverso sui binari della linea ferroviaria Milano Venezia a un paio di chilometri dal centro di Sona.
Poco più di 2 mesi fa, tre persone si uccidono gettandosi sotto un treno in corsa a Vicenza, Montebelluna e Verona a distanza di poche ore.
Una vera e propria collezione di suicidi.
Perchè i media ne parlano così poco ?
Domenica ascoltando la radio nazionale RAI UNO ho sentito questa notizia : una signora è caduta dall’albero mentre stava rimuovendo le luci di Natale ed è grave.
Con tutto il rispetto per la disgrazia di questa signora, non riesco a capire con quale criterio i giornalisti o chi li governa pubblicano le notizie, non vedono l’ora che ci sia una rapina, uno stupro, magari commesso da un extracomunitario, per riempire radio, TV e giornali.
Forse un articolo o una notizia di un suicidio, può dare fastidio a qualcuno?
Oppure è vero come diceva De Andrè che “dei suicidi non hanno pietà”.
Perché non chiedersi cosa c’è dietro a questi gesti disperati?
Queste tragedie sempre più frequenti, dimostrano il fallimento dell’attuale modello di società e di sviluppo economico.
Oggi come non mai, i più deboli sono in difficoltà, sempre più vulnerabili impotenti e disarmati contro le crescenti situazioni di disagio, fino al gesto estremo del suicidio, nel disperato tentativo di trovare un’altra vita …
Istituzioni, società, comunità, famiglie, amici, dove siete ?
Possibile che nessuno si accorga della sofferenza di queste persone?
Oppure attraverso questa forma di omertà ed egoismo c’è un disegno ben preciso, quello di non togliere alla gente l’illusione che tutto vada bene, anzi meglio, altrimenti gli passa la voglia di spendere …
Grazie Mirco per aver scritto questo post che di fatto è un pensiero o anche una preghiera per chi compie un gesto così grave.
Io ho sempre notato la riluttanza dei giornalisti a parlare di suicidio, da tempi antichissimi, tipo 30 anni.
Ho attribuito questa delicatezza alla volontà di non scatenare effetti imitativi, tanto pericolosi sulle persone instabili psicologicamente. Avevo torto?
Certo io mi rifaccio a un’epoca in cui i giornali erano un’altra cosa, e a nessuno sarebbe balzato in mente di scatenare un can can sugli stupri, le troie di regime o le frequentazioni equivoche dei direttori di testate concorrenti.
Giusta osservazione, ma la delicatezza dei giornalisti di adesso dove la vedi?
Forse dipende dal fatto che ora sono i politici a dare (e non dare) le notize …
Troppo facilmente ci “voltiamo” dall’altra parte.
Forse un suicidio è un pugno allo stomaco perché ci pone delle domande: perché accade? Perché nessuno di noi ha colto/accolto quel dolore prima della disperazione?
Una signora che cade dall’albero o un incidente stradale sono delle una fatalità, di fronte alle quali ci può perfino sfiorare il pensiero del giudizio (“ma se le cercano!”)…
Grazie per la tua sensibilità,
Massimo
forse avete pensato che parlare di questo suicidio su tutti i giornali porterebbe a un dolore immenso alle famiglie che credo stiano gia soffrendo abbastanza sensa bisogno di ritrovarsi su tutti i media i ricordi di un figlio che da qualche ora non è piu li…
ma questa è solo la mia ridicola opinione in un mondo di moralisti e intellettuali con ragionamenti da pseudopsicologi …
ormai è cosi…critichiamo sempre il lavoro degli altri..ma se ognuno cercasse di guardare un po piu se stesso e cercare di migliorarsi senza puntare il dito su tutto credo che il mondo sarebbe meglio…
Peccato che i giornalisti non si occupino di questi fatti. Ho trovato molta umanità nel racconto dei vicini al casello che si sono accorti della frenata inaspettata del treno e sono accorsi. C’era una macchina ferma un po più avanti il casello e una donna ferma al assaggio a livello che dice di aver visto un uomo giovane allontanarsi sui binari.Nella macchina hanno poi ritrovato un biglietto.
Al di la della tragedia credo sarebbe interessante, lo sarebbe per me se fossi una giornalista, indagare sulla persona, la sua vita, le sue emozioni. Il mondo è fatto di uomini e donne, perdio, di che altro si deve parlare!!!
Luisa
Io soffro di forti disturbi psichici e molte volte ho pensato al suicidio. La mia esperienza mi ha insegnato che spesso chi vuole uccidersi non vuole o non è capace di chiedere aiuto. La mia esperienza mi ha portata a rifiutare categoricamente l’aiuto delle persone a me vicine e la stanchezza che mi pervade, la stanchezza di vivere, è così forte da rifiutare con violenza l’aiuto di chiunque. Nel mio caso la responsabilità è solo mia.
Quando il desiderio di andarsene è così forte, per me perché ci si sente inadeguati alla vita, nessuna ragione, nessun aiuto, nessuna parola può persuaderti dal voler morire. E’ solo questione di tempo… ma chi desidera davvero andarsene è così egoista che prima o poi ce la farà. Il mio egoismo mi porta a pensare che non voglio essere qui. Qui a far perdere tempo alla gente. Non ho più niente da dare e tutto quello che provo a fare viene sbagliato. Quindi… Chi resta è chi soffre di più. Chi va… è andato!
Ciao Francesca,
quello che scrivi, mi fa vedere un altro aspetto del problema, quello cioè del rifiuto di che sta pensando al suicidio di chiedere aiuto.
Io purtroppo non posso fare niente per aiutarti, se non con le solite parole che tu, come hai scritto, rifiuterai.
Solo questo posso dirti, tutti abbiamo qualcosa da dare, aiuta qualcuno che sta come te.
In bocca al lupo.
Ciao ho perso due fratelli uno di 28 anni tumore la testa uno di 46 anni sotto un treno…..un grande dolore in famiglia indescrivibbile non so…so che la morte di mio fratello sotto il treno mi fa molto male non riesco a capire e forse non capiro’ mai la mia domanda e’ sempre la solita PERCHE’ …..non avevamo gia’ pagato abbastanza? c’ e’ chi dice che la mia famiglia e’ molto bella ma tanto sfortunata……io mi domando se ho sbagliato e dove….
Non continuare a chiedere se hai sbagliato e dove, anche se troverai la risposta, non saprai mai se è quella giusta.
Ricorda i tuoi fratelli prima della disgrazia altrimenti non avrai pace, e certamente loro non sarebbero contenti.